Da cinque anni Davide Picardi è viceresponsabile Prestazioni AVS/AI. Il 39enne si occupa delle numerose e complesse questioni della nostra assicurazione sociale più importante. In questa intervista, Davide Picardi ci parla delle domande degli assicurati e delle sfide che riguardano noi tutti.
Davide Picardi, in quali situazioni di vita si possono ottenere le prestazioni dell’AVS e dell’AI?
L’assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (AVS) e l’assicurazione per l’invalidità (AI) costituiscono l’ancora del nostro principio dei tre pilastri. Servono a garantire il fabbisogno vitale. Il secondo pilastro, cioè la cassa pensione, e l’ulteriore risparmio personale sono una cosa a parte. In sostanza, se il reddito viene a mancare a seguito di un rischio (vecchiaia, decesso o invalidità), l’AVS/AI garantisce il sostentamento di una persona. Poiché sul piano legale l’AVS/AI è un’unica assicurazione sociale, è possibile ottenere una sola prestazione: o dall’AVS o dall’AI.
Ci sono altre situazioni di vita in cui si possono percepire le prestazioni?
Sì, se una persona assicurata non è in grado di provvedere autonomamente alle proprie attività vitali e dipende dall’aiuto di terzi, può richiedere un assegno per grandi invalidi.
Chi paga i contributi AVS e AI?
Si tratta di un’assicurazione obbligatoria per tutta la popolazione ispirata al principio della solidarietà: uno per tutti, tutti per uno. Tutte le persone fisiche domiciliate in Svizzera devono versare i contributi, anche se non svolgono un’attività lucrativa. Fa eccezione la coassicurazione di un coniuge. Se uno dei coniugi esercita un’attività lucrativa ai sensi della legge sull’AVS, i contributi dell’altro coniuge che non esercita un’attività lucrativa sono considerati versati se il coniuge che la esercita ha versato con il proprio reddito il doppio del contributo minimo. In queste circostanze, consigliamo di contattare la cassa di compensazione per chiarire l’eventuale obbligo contributivo. Inoltre versano i contributi tutte le persone che esercitano un’attività lucrativa in Svizzera, compresi i frontalieri che sono assicurati obbligatoriamente in Svizzera.
Quanto dura l’obbligo contributivo?
L’obbligo di versare i contributi decorre dal 1° gennaio dell’anno civile successivo al compimento del 17° anno di età, a condizione che la persona già lavori. Se la persona frequenta ancora la scuola o l’università, l’obbligo contributivo inizia al più tardi il 1° gennaio dell’anno civile successivo al compimento dei 20 anni. In ogni caso, l’obbligo contributivo termina alla fine del mese in cui si raggiunge l’età di riferimento (cioè l’età di pensionamento).
Se si desidera continuare a lavorare dopo il raggiungimento dell’età di riferimento, è soggetto ai contributi AVS l’intero salario?
Le persone beneficiarie di rendita che proseguono l’attività lucrativa dopo l’età di riferimento hanno diritto a una franchigia di 1400 franchi al mese a partire dal mese successivo al raggiungimento dell’età di riferimento. Di conseguenza, fino a questo importo non sussiste più l’obbligo contributivo AVS/AI/IPG. Dall’entrata in vigore della riforma AVS 21, il 1° gennaio 2024, la persona assicurata può decidere libramene se avvalersi della franchigia oppure di rinunciarvi, pagando così i contributi sull’intero salario lordo. Questo aspetto deve essere considerato se con il reddito successivo all’età di riferimento è possibile generare anni di contribuzione aggiuntivi.
Le persone che percepiscono le prestazioni AVS e AI devono continuare a versare i contributi all’AVS/AI?
Sì, perché le prestazioni dell’AVS e dell’AI non sono soggette all’obbligo contributivo. Le persone beneficiarie di rendita AI che non hanno ancora raggiunto l’età di riferimento sono ancora soggette all’obbligo contributivo fino all’età di riferimento, a condizione che non vi sia coassicurazione per i coniugi. Le persone beneficiarie di rendita AVS che percepiscono anticipatamente la pensione di vecchiaia sono ancora soggette all’obbligo contributivo fino all’età di riferimento, anche in questo caso a condizione che non vi sia coassicurazione per i coniugi. Per l’indennità giornaliera AI la situazione è diversa. Questa prestazione dell’AI corrisponde a una sostituzione del salario ed è soggetta ai contributi, che in ultima analisi vengono registrati sul conto individuale personale.
Quali prestazioni eroga l’AVS?
L’AVS copre sempre le due situazioni di vita età di riferimento e decesso. Al raggiungimento dell’età di riferimento si riceve la rendita di vecchiaia personale e una rendita per figli AVS, finché questi non compiono 18 anni o 25 anni se proseguono la formazione. In caso di decesso, in alcuni casi vengono erogate le rendite vedovili o per orfani. Il pacchetto di prestazioni dell’assicurazione per i superstiti sarà rivisto nel 2026. Quando la legge riveduta entrerà in vigore, i superstiti riceveranno un sostegno finanziario solo per un periodo di tempo limitato.
Ogni persona assicurata ha un conto individuale personale. Che cos’è esattamente e perché è importante?
Il conto individuale (CI) è una delle principali basi per il calcolo della rendita di ogni persona assicurata. Sul CI vengono contabilizzati tutti i redditi lordi soggetti all’AVS da attività lucrativa dipendente e indipendente e anche quelli non derivanti da attività lucrativa. Come già detto, anche le indennità giornaliere a seguito della sostituzione del salario sono considerate reddito lordo assoggettato all’AVS. L’Ufficio centrale di compensazione (UCC) riceve le notifiche da tutte le casse di compensazione. Quindi ogni CI è sempre aggiornato e conservato nel registro federale delle persone. Sul CI sono registrati anche i periodi di assicurazione volontari. Se per esempio una persona si reca all’estero per un lungo periodo (al di fuori dell’UE/AELS), può aderire volontariamente all’AVS. Questo è importante per garantire la copertura assicurativa. Inoltre sul CI sono registrati anche gli accrediti per compiti assistenziali. Infine mi preme ricordare che per il calcolo della rendita utilizziamo il reddito dal 21° anno di età fino al 31 dicembre dell’anno precedente al verificarsi dell’evento assicurato. I contributi versati prima dei 21 anni verranno utilizzati per colmare eventuali lacune. Questi anni sono chiamati anni giovanili.
È bene consultare periodicamente il proprio conto individuale?
Per esempio se si cambia datore di lavoro e prima del pensionamento è consigliabile richiedere l’estratto del conto individuale alla cassa di compensazione. Per controllare che il datore di lavoro abbia notificato tutto con esattezza. L’estratto del CI è gratuito.
Cosa devo fare per ottenere il massimo importo AVS al momento del pensionamento?
La cosa più importante è sicuramente la notifica presso la cassa di compensazione. Ogni persona assicurata è responsabile della corretta presentazione della domanda di rendita alla cassa di compensazione. Così si garantisce la verifica e il pagamento della rendita. Come già detto, il calcolo si basa sull’estratto CI. Serve per calcolare la media dei periodi assicurativi effettivi fino all’età di riferimento. Si aggiungono la media calcolata dei cosiddetti accrediti per compiti educativi, per i periodi in cui una persona assicurata ha avuto figli ed è stata assicurata, e la media calcolata degli accrediti per compiti assistenziali registrati sul CI. Dalla somma di tutti e tre i calcoli delle medie risulta infine il reddito medio annuo determinante, da cui si può ricavare l’importo mensile della pensione. Di conseguenza, non è possibile migliorare la propria rendita AVS con un riscatto, come avviene nel secondo pilastro. Per l’erogazione della rendita massima, il periodo assicurativo deve essere completo: si devono dimostrare 44 anni di contributi. Anche per le donne a partire dalla classe 1964 si applica l’intero periodo contributivo di 44 anni, a seguito dell’armonizzazione dell’età di riferimento a 65 anni. L’altro fattore è l’ammontare del reddito medio annuo. Nell'arco di questi 44 anni, il reddito lordo deve essere in media di circa 91 000 franchi.
Com’è la flessibilizzazione dal 1° gennaio 2024 secondo la nuova legge a seguito della riforma AVS 21?
La flessibilizzazione ha reso molte cose più complicate, soprattutto anche per le persone assicurate. Precedentemente (fino alla fine del 2023) la legge era molto rigida. Con la nuova flessibilizzazione, il legislatore vuole consentire una transizione più individuale dalla vita lavorativa alla pensione. Per esempio, ora è possibile ridurre il grado di occupazione e percepire già una quota della rendita (anticipo). D’altro canto, le persone che desiderano lavorare oltre l’età di riferimento ordinaria possono percepire durante questo periodo solo una parte della rendita (differimento). In sintesi, è ora possibile il percepimento graduale della rendita dall’età di 63 anni fino a un massimo di 70 anni.
Vale la pena lavorare oltre l’età di riferimento?
È finanziariamente opportuno se mancano gli anni di contribuzione, perché la rendita AVS viene ridotta del 2,27% per ogni anno di assicurazione mancante. Quando è chiaro il momento in cui terminerà definitivamente il rapporto di lavoro, la persona assicurata può richiedere alla cassa di compensazione un ricalcolo una tantum della rendita AVS e colmare così le lacune contributive, a determinate condizioni.
Cosa si intende per tetto massimo per i coniugi?
Il tetto massimo si riferisce alla rendita massima dei coniugi. Attualmente alla coppia possono essere versati al massimo 3780 franchi. Entrambe le rendite singole calcolate individualmente sono accreditate in proporzione alle rispettive quote fino al limite massimo. Eventuali lacune contributive possono influire sul tetto massimo.
Chi è assicurato con l’AI e quali prestazioni sono erogate?
Si è assicurati con l’AI non prima del 18° anno di età. L’AI distingue tra prestazioni in denaro provvisorie di breve durata (indennità giornaliera o intervento tempestivo direttamente sul posto di lavoro) e una rendita. Se viene assegnata una rendita, la persona assicurata non può più esercitare la propria attività lucrativa in una certa misura nel mercato del lavoro primario. Se vengono erogate le indennità giornaliere, l’obiettivo è quello di migliorare continuamente la capacità lavorativa della persona assicurata mediante una misura di reinserimento professionale, in modo che possa accedere nuovamente al mercato del lavoro primario. Non viene erogata la rendita finché non è esaurito il potenziale di reinserimento professionale.
Quando le persone assicurate ottengono una rendita d’invalidità?
Hanno diritto alla rendita d’invalidità le persone che sono assicurate da almeno tre anni al momento in cui subentra l’invalidità. Le persone assicurate che non possono dimostrare questo periodo minimo per motivi di età sono considerate invalidi precoci. Per loro si applicano regolamenti appositi. È importante che le persone assicurate sappiano che la cassa di compensazione è soltanto l’organo responsabile del calcolo e del pagamento per conto dell’AI. È l’ufficio AI che decide in merito all’incapacità al guadagno e quindi al grado di invalidità, sulla base della documentazione medica, e ci incarica dell’esecuzione e del pagamento.
Cosa comprende un assegno per grandi invalidi?
Anche la grande invalidità di una persona viene valutata dall’ufficio AI. In Svizzera sono riconosciute diverse attività della vita come vestirsi, sedersi, alzarsi, mangiare e l’igiene personale. Generalmente siamo in grado di svolgerle autonomamente. Ma se per la quotidianità dipendiamo dal sostegno altrui, allora si è considerati grandi invalidi. La grande invalidità può essere di grado lieve, medio o elevato. Anche in questo caso, la cassa di compensazione è l’organo incaricato del pagamento. La valutazione è svolta dall’ufficio AI. Dall’introduzione della riforma AVS 21, per l’AVS si applica un periodo di attesa di sei mesi, durante il quale la grande invalidità deve essere ininterrotta. Per l’AI questo periodo di attesa è di un anno.
Infine, ci tengo a precisare che anche per noi è difficile far comprendere chiaramente alla clientela le complesse revisioni nell’ambito delle prestazioni AVS/AI e fornirle una buona assistenza fino al pensionamento. Ci adoperiamo per fornire un servizio clienti eccellente.
Intervista: Conny König
Informazioni personali su Davide Picardi
Tutto è iniziato al secondo anno di tirocinio di Davide Picardi in AK71. Dopo aver completato brillantemente il tirocinio, è stato assunto a tempo indeterminato. Era l’agosto del 2010. Da allora ha lavorato nel reparto Prestazioni AVS/AI, di cui cinque anni fa è divenuto viceresponsabile. Parallelamente alla professione, il 39enne ha completato la formazione per specialista in materia di assicurazione sociale, ambito nel quale opera come relatore. Davide Picardi abita con la sua partner nella loro casa di proprietà a Witterswil. È un appassionato tamburino del carnevale di Basilea e ama trascorrere il tempo libero nel suo giardino.